Gli scout e la città onorano Luigia-Antonietta GIACOMELLI Stampa
Scritto da MM   
Mercoledì 03 Marzo 2010 09:39
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«…Se penso a una perfetta felicità perduta, è quella del tempo passato con le guide prima e con le scolte poi, come allora si chiamavano le ragazze scout. Nel ricordo dei campi e delle gite non c’è nulla che non andasse bene, che fosse fuori posto, stonato. Mi sentivo privilegiata rispetto alle mie compagne di scuola che non condividevano quella mia vita seconda, altra, quasi segreta».

Sono le parole di Isabella Bossi Fedrigotti scritte anni fa in un saluto per l’occasione del 75°  del gruppo Agesci di Rovereto. Ed è con questi suoni e queste emozioni in mente che ancora oggi ragazzi e ragazze con il fazzolettone al collo si ritrovano per, come amava dire il loro fondatore, “lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato”.

È stato il modo migliore per ricordare, un momento di unione legato da giochi e canti tra le due associazioni scout cittadine. Il 20 e 21 febbraio scorsi Agesci e Cngei di Rovereto, assieme ad altri gruppi scout di Mori, Ala e Calceranica, hanno festeggiato la Giornata del Pensiero – data del compleanno del fondatore Baden Powell (nel 1857) – in concomitanza con le cerimonie in onore di Antonietta Giacomelli, intellettuale, educatrice e fondatrice dello scautismo femminile a Rovereto (nata anch’essa, a Treviso, nel 1857, col nome di Luigia e morta a Rovereto nel 1949). Per lei il grande privilegio di entrare – prima donna dopo 11 uomini – nel Famedio cittadino nel cimitero di San Marco in mezzo a figure come quelle di Telani, Orsi, Halbherr, Rossaro, Veronesi, ecc.: gli stessi nomi che hanno tracciato la storia di Rovereto negli ultimi due secoli.

Era il 20 ottobre dell’anno scorso quando il Consiglio comunale approvava all’unanimità la proposta di onorare la memoria di Antonietta Giacomelli, non in ultima circostanza, testimoniata anche da una targa nei giardinetti che le sono stati dedicati dietro palazzo Balista, su via don Rossaro (suo vecchio amico!).

La cerimonia del sabato pomeriggio ha visto lupette, esploratrici e guide delle due associazioni fare da picchetto d’onore e portare la cassetta funebre, decorata dal simbolo dell’Unione delle Giovinette Volontarie Italiane, alla sua definitiva dimora: “la mia canoa scivola leggera, sulle lucenti vie del grande fiume…” sono alcune parole del canto scout che ha accarezzato il solenne momento, accompagnato da un cuscino di fiori gialli e verdi e da un piccolo lume. Le parole di stima del Sindaco e degli altri intervenuti hanno poi suggellato degnamente la sobria cerimonia.

E poi “Pianta il seme del cambiamento: il fiorire di un’educazione che porta al buon cittadino”: questo il titolo della tavola rotonda, che ha seguito la cerimonia al cimitero, incentrata sul tema ispiratore del centenario dello scautismo femminile, su come esso abbia seminato opportunità, occasioni di formazione ed esperienza di giovani donne, per crescere e per diventare leader consapevoli e responsabili, capaci di scelte importanti, partendo dall’intensa testimonianza di Antonietta Giacomelli. Dibattito con interventi “polifonici”, moderato con calore da Cecilia Niccolini, come intenso e caldo era stato il momento corale che aveva preceduto gli interventi, animato dalla “Compagnia cantante Ginguruberù”.
Ma il momento più importante, sicuramente per i ragazzi, è stato il Grande Gioco della domenica, partito dai giardini Perlasca e svoltosi per le vie della città: mettersi in gioco per divertirsi e, forse inconsapevolmente, per creare le basi, le
betulla radici, di quel “buon cittadino” tanto caro all’educazione scout. Proprio in questa occasione la raccolta del “penny”: simbolo (un euro a persona, con oltre 400 ragazzi e ragazze in cerchio!) dell’impegno di ognuno per poter dare una mano, nella tradizione, per portare un effettivo aiuto a situazioni di difficoltà e quest’anno all’emergenza nell’isola di Haiti.

Ultimo segno, sulla collinetta, tutti intorno alla nuova betulla, albero tenace e pioniero che prepara il terreno alle altre piante, come la “Nonna” fece con le sue Guide; piantata - proprio alla fine del gioco - ai giardini di corso Bettini, rimarrà a memoria della giornata e di tutto ciò che ha significato il riunirsi per i gruppi scout della zona per la Giornata del Pensiero 2010: ricordare, prepararsi a costruire il futuro e agire per il bene, come Antonietta Giacomelli ha insegnato col suo motto: “Sii preparata!”.

La S. Messa celebrata dal parroco don Sergio Nicolli alla Sacra Famiglia, ha poi suggellato al meglio la due giorni. 

Dunque il seme è stato piantato, non resta che continuare a lavorare e a coltivare per raccogliere frutti nuovi e vedere rami e foglie crescere con l’impegno portato da Agesci e Cngei, ogni giorno, con il loro spendersi nell’educazione dei ragazzi d’oggi.


Matteo Matassoni
(Bollettino Decanale “COMUNITA’ IN CAMMINO” – marzo 2010)


Altri articoli su Antonietta Giacomelli:

La lezione della nonna degli scout (Articolo su Vita Trentina 25 febbraio 2010)

Ricordo di Antonietta Giacomelli (sito CNGEI Rovereto)

Ultimo aggiornamento ( Martedì 02 Agosto 2011 22:09 )